Le nostre terapie

Le nostre terapie

Pet therapy

La Pet therapy fa riferimento al coinvolgimento degli animali da compagnia per curare specifiche malattie. Per coloro che soffrono di solitudine o vivono in case di riposo gli animali aiutano a ritrovare la serenità. Le persone affette da Alzheimer o da altri tipi di demenza riportano una diminuzione dell'insonnia, delle cadute e dell'irrequietezza.

La "terapia del viaggio"

La terapia del "treno" - ideata più in generale come “terapia del viaggio - nasce ad opera di Ivo Cilesi, psicopedagogista e presidente del centro studi e ricerche “Innovative Elder Research Onlus”. “Questa terapia - spiega Cilesi - nasce pensando a uno scompartimento di un treno un po’ rétro inteso come contenitore affettivo in cui si stimolano ricordi, emozioni, relazioni e in cui ci si rilassa o ci si riattiva a seconda dei casi”. Un viaggio simulato con elementi scenici a tema e con la proiezione di immagini che richiamano paesaggi e contesti familiari. Un viaggio immaginario che però sul piano delle sensazioni e delle emozioni può essere vissuto come reale. 


“Un approccio - continua Cilesi - pensato innanzitutto per persone con demenze al fine di stimolare la memoria affettivo-emozionale e per quanto possibile le capacità cognitive. Una terapia sociale per influire sui disturbi del comportamento, cioè sui bisogni non soddisfatti e non compresi, con l’obiettivo di diminuire il ricorso ai farmaci e migliorare la qualità di vita”.

Terapia della bambola, un aiuto alle persone con demenza

Il concetto terapeutico che si cela dietro l’utilizzo della bambola nella Doll Therapy si basa sulla teoria dell’attaccamento. Sebbene questa teoria si riferisca generalmente ai bambini, alcuni studiosi l’hanno applicata anche alle persone con demenza.


L’”attaccamento” si realizzerebbe, infatti, in situazioni con forte stress, non familiari e con elevato senso di insicurezza; tutti elementi presenti nei pazienti con demenza. La bambola potrebbe fungere da “oggetto transizionale”, un’ancora in un momento di incertezza simile a quella dei bambini nella fase di ingresso nell’età adulta.


La maggior parte dei sintomi psicologici e comportamentali dei pazienti con demenza come il ripetere la medesima domanda, piangere, ricercare il contatto fisico possono essere letti tutti come dei modi per soddisfare il loro bisogno di attaccamento. La bambola, in questi casi, potrebbe soddisfare il bisogno di vicinanza, contatto e rassicurazione, riducendo conseguentemente i suddetti sintomi psicologici e comportamentali.


Le bambole da doll therapy possono, inoltre, riportare alla memoria emozioni e vissuti riguardo l’esperienza di genitorialità, promuovendo sensazioni relative alle proprie capacità, quiete e benessere.


La doll therapy migliora la stimolazione sensoriale attraverso l’utilizzo del tatto e le capacità comunicative di chi la utilizza. Alcuni ricercatori hanno evidenziato anche un aumento dell’autostima degli utenti, sviluppatosi attraverso attività di cura nei confronti della bambola (come cantare delle ninne nanne) e un maggiore senso sicurezza.


È possibile che con questo utilizzo terapeutico le persone instaurino un legame con la bambola, simile ad un senso di protezione materno, cambiandole i vestiti, nutrendola e prendendosi cura di lei. Questa attività di cura è stata associata anche ad un aumento del senso di cura verso sé stessi e ad un miglioramento nelle attività svolte in autonomia.

Ambiti di applicazione e benefici della terapia

“I benefici della terapia - chiarisce ancora Cilesi - si valutano in base a una serie di indicatori” ponendo sempre al centro la storia di vita e quella clinica di ogni singola persona. Il campo delle demenze è quello più praticato per la trenoterapia. Che però può trovare spazio anche in altri ambiti. “Ad esempio - sottolinea l’esperto - al centro “Ammonis” di Salsomaggiore stiamo applicando la terapia del viaggio in bambini con autismo. E lo stesso abbiamo fatto con persone che soffrono di depressione”. Il risultato è che la trenoterapia si è affermata in diverse parti d’Italia, “soprattutto in Lombardia, ma anche all’estero, come in Francia e in Svizzera”. Con l’aggiunta della Calabria “dove si dà il via a un’esperienza unica in regione”. 


La Doll Therapy consiste nel fornire una bambola con precise caratteristiche antropomorfe (in relazione a peso, altezza, espressione facciale ed in quanto tali molto realistiche) a pazienti affetti da demenza durante delle specifiche sessioni terapeutiche. L’utilizzo della doll therapy in questo target di pazienti si sta diffondendo sempre di più come intervento per ridurre tutti i disturbi psicologici, sociali e comportamentali che affliggono le persone affette da demenza.

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